Presidenza di Bombay

Presidenza di Bombay
Presidenza dell'India britannica
Informazioni generali
Nome ufficialeBombay Presidency
CapoluogoBombay
Dipendente daIndia britannica
Amministrazione
Forma amministrativapresidenza
Evoluzione storica
Inizio1618
Fine1947
CausaUnione allo stato indiano
Divisione della presidenza di Bombay nel Sindh e nello stato di Bombay
Preceduto da Succeduto da
Agenzia occidentale India
Pakistan
Colonia di Aden
Cartografia
Mappa della sezione settentrionale della Presidenza di Bombay del 1909

La Presidenza di Bombay (in inglese: Presidency of Bombay, nota anche come Bombay and Sind dal 1843 al 1846 o semplicemente come provincia di Bombay) era una Agenzia dell'India britannica. Con sede presso la città di Bombay, al massimo della sua estensione, la presidenza giunse ad includere le divisioni di Konkan, Nashik e Pune dell'attuale stato indiano del Maharashtra, i distretti di Ahmedabad, Anand, Bharuch, Gandhinagar, Kheda, Panchmahal e Surat nell'attuale stato del Gujarat, i distretti di Bagalkot, Belagavi, Bijapur, Dharwad, Gadag e Uttara Kannada nell'attuale stato del Karnataka e i distretti di Sud Canara (Dakshina Kannada e Udupi incluso il distretto di Kasargod del Kerala; la provincia Sindh dell'attuale Pakistan; la Colonia di Aden (attuale parte dello Yemen), e le isole Khuriya Muriya (parti dell'attuale Oman).

La presidenza di Bombay venne creata quando la città di Bombay venne dichiarata fee tail dalla Compagnia britannica delle Indie orientali per decreto reale del 27 marzo 1668 del re d'Inghilterra, Carlo II, che l'acquisì l'11 maggio 1661, come dote contenuta nel suo contratto di matrimonio con Caterina di Braganza, figlia di re Giovanni IV del Portogallo, che pose l'isola di Bombay tra i possedimenti dell'Impero britannico. La Compagnia britannica delle Indie orientali decise di trasferire quindi il proprio quartier generale da Surat, sua prima colonia nella regione, a Bombay nel 1687. La presidenza venne posta sotto il controllo del parlamento inglese assieme ad altre parti dell'India britannica grazie al cosiddetto "Pitt's India Act". Le maggiori acquisizioni territoriali vennero fatte durante le guerre anglo-maratha quando tutti i domini dei Peshwa e buona parte di quelli sotto la sfera d'influenza dei Gaekwad vennero annessi alla presidenza di Bombay sino al 1818. Aden venne annessa nel 1839, mentre Sind venne annessa dalla compagnia nel 1843 dopo aver sconfitto la dinastia Talpur nella Battaglia di Hyderabad e resa parte della presidenza di Bombay.

Al suo picco massimo di espansione, la presidenza di Bombay comprendeva l'attuale stato di Gujarat, i due terzi occidentali dello stato del Maharashtra, tra cui le regioni di Konkan, Desh e Kandesh, oltre alla parte nordoccidentale dello stato indiano del Karnataka; essa includeva anche la provincia pakistana di Sindh (1847–1935) e quella di Aden nell'attuale Yemen (1839–1932).[1] I distretti e le province della presidenza si trovavano direttamente sotto il governo britannico, mentre l'amministrazione interna degli stati principeschi era nelle mani dei governanti locali. La presidenza, ad ogni modo, tentò di gestire anche queste relazioni istituendo delle agenzie politiche sul territorio. La presidenza di Bombay assieme alla Presidenza del Bengala ed alla Presidenza di Madras erano i tre principali centri del potere coloniale britannico in India.[2]

  1. ^ Jerry DuPont, The Common Law Abroad: Constitutional and Legal Legacy of the British Empire, Wm. S. Hein Publishing, 2001, p. 563, ISBN 978-0-8377-3125-4. URL consultato il 15 settembre 2012.
  2. ^ Richard W. Bulliet, Richard Bulliet, Pamela Kyle Crossley, Daniel R. Headrick, Steven W. Hirsch, Lyman L. Johnson e David Northrup, The Earth and Its Peoples: A Global History, Cengage Learning, 1º gennaio 2010, p. 694, ISBN 978-1-4390-8475-5. URL consultato il 16 aprile 2012.

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